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Dove Tira il Vento ~ Lindagine.it

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In quel tempo, nel regno del Vento, Foglie e Cemento in lotta per la luce del sole. Tra il gelo d’inverno e il disgelo del verno: s’alterna il governo, senza mai un vincitore. Tra lotte di ceto, lungo la via dell’aceto, tra un cedo ed un credo: sinfonie e rumore. Ma nel regno del Tempo a dominare è il silenzio: s’alterna il governo, senza mai un vincitore. Di lì un cervo, tra un coacervo di cemento, D’ambe le fazioni ammonì azioni e ambizione: "Per andar avanti bada a velar i tuoi vanti all'esterno, sai che solo di "concerto", si sventa "lira" di un vento a sfavore". Così ogni fazione si coalizzò contro i vecchi alleati, Rivalutati i rivali, cambia anche la direzione. Sai che non si chiudono affari a fari spenti?  E a far combattimenti spesso è solo una falsa convinzione. Testo coperto da Copyright ©️ Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine) ©️   CHIAVI DI LETTURA: Lindagine del mese di dicembre, dopo un breve stacco, ritor...

Penna Capitale ~ Lindagine.it

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Al barlume di un lume, tra le note della notte un giudice di corte dalla sua coorte fa ritorno. Tra echi di stormo, tonfi di gavel in piombo,  tribù in tribunali improvvisati affollano un lago del corso.  Ma il giudice accorto, quasi a corto d’olio, cerca di tagliar corto, devia dalla via del fiume. Ma il lume lo riconduce al “lago” del corso; devia invano dalla via del borgo, ora delle dune. “Signor Giudice, non sa che a raggirar il fato si perde solo fiato? A scena muta, muta scena mai lo scenario. Può solo imbrattare “d’olio” quel foglio di acqua.   Non sa che  su “lago della bilancia” naviga solo “l’arca del giudicato”?”. “Oh Lume, se le folle si pèrdono, io le perdòno, ma anch’io son uomo come loro e ho bisogno di luce. In balia del giudizio scambio da un po’ casa per causa, Ti chiedo solo una pausa, mirar quell’aula a porte chiuse”. Ma il lume non sentì scuse, adesso è buio pesto. Sai che non esiste scelta per chi è prescelto?  Così il giudice scrisse di g...

Alta Marea ~ Lindagine.it

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  Ho camminato sopra il cielo,   visto naufragar in terra. Ho spento l’acqua col fuoco,  visto dissetar la sete con la melma. Ho lanciato inciso un sasso,  s’è spaccato d’impatto con il mare. Ho visto onde non cadere,  spiagge  infrangersi per poi  ricamminare. Ho visto il vascello dell’intelletto chieder in prestito un po’ di anima. Ho illuminato una torcia col buio, visto stelle parlar di ufo, poi con e della loro scia atavica. Ho visto in giro l’inchiostro  scrivere su di un foglio di esseri umani. Ho ascoltato cuori aritmici al rintocco,  alzar di colpo i battiti della notte tra canti afoni. Ho visto il legno ardere il fuoco, scontri aerei contro nuvole e maestrale. Ho visto tagliare una foglia un foglio; ridisegnato l’immaginazione con l’intelligenza artificiale. Ed ho sfidato la gravità, bada nulla di grave.  A largo di un’idea, ma l’origine cela l’ombra. Contro grecale, tra la marea verso il prop...

Fai-Da-Te ~ Lindagine.it

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A ritmo di un sol, oltre il sol di levante, un fante trionfante riprende la sua corsa. Verso la costa, ostan delle montagne, per valicarle, sosta, s’appella alla folla: “Alt o alture? Fine o confine? Quale rotta seguire se la bussola è rotta? Cerco la mia torcia, per chi torchia il mio ire! Ma non vi chiedo contenuti, ora parlatemi di forma!”. “Oh, giovin Fante: perché cerchi tra la cerchia? Abbandona il tuo cerchio, nessuno qui ti darà risposta. Non sai che ogni vetta fa bramar vendetta? Ed il metodo è solo una meta ben posta”. Così il fante congeda la folla, ritorna su in cima. Se non c’è mai stata guida, ogni merito è fai da te. Sai che ogni posizione esige auto-imposizione?  Ogni potere è un come , generato da un perché. ©️ Testo coperto da copyright ©️Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine) CHIAVI DI LETTURA: Premessa: Lindagine odierna, dal titolo "Fai Da Tè" , è insolitamente frutto di un lavoro rapsodico, che trova, nel componimento de...

ALL-IN ~ Lindagine.it

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Tra asti e pilastri, patti ad incastri oligarchi deliberano atti in attimi d’ombra. Ma sai che porre norma non impone l’orma? A scacchi “il re” muove solo un passo alla volta. Tra carte e mazzi, ad arte palazzi: Assi celano inganni mettendoli in mostra. Non sai che ogni parte esige impartire? Ogni limite è mite se l’all-in non è l’ultima risorsa. Tra velleità e guanti: ferro o velluto ?  Ogni fiuto è muto, scruta acuto l’impasse dei passi. Ma se sai che passi dopo passi cambi la prassi, perché baratti “saldi” ideali per "scarti" in tessuto? Così la polis assiste, il sipario ora è chiuso. Tocca votare tra forma e contenuto. Sai che ogni sovranità si sgretola per vanità? Ogni potere si espande solo se si è contenuto. ©️ Testo coperto da copyright ©️Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine) CHIAVI DI LETTURA: Lindagine del mese, dopo un breve stacco artistico all’insegna della pittura e del disegno, ritorna sulle proprie orme d’inchiostro raccontando...

Nazi/one ~ Lindagine.it

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“Non c’è linguaggio senza inganno”. Non c’è anno senza età’. Liberta’ va cantando, a comando o “a verità’”? Liberata la nazi/one,  Ma è libera la coscienza? Tra poteri senza nome,  bada a non arginar solo ad una ricorrenza  la Resistenza. ©️ Testo coperto da copyright.©️ Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine) CHIAVI DI LETTURA: 1. Lindagine odierna, per onorare poeticamente la celeberrima "ricorrenza" della Resistenza, si ispira e parte da una citazione di una famosa opera di Calvino "Le città invisibili", in cui l'autore sostiene:  “Non c’è linguaggio senza inganno”.  Dal titolo, prende forma, in particolar modo, il verso "Tra poteri senza nome", che rimanda e si intreccia sia con  la tematica de   Lindagine di qualche mese fa sul Potere, che muta forma ed effetti in base al periodo storico di riferimento [...]; sia al pensiero di Pasolini, il quale, seppur con diversi riferimenti, parlava di poteri "senza volto", che potrebbero, forse ...

The ID-EAL World ~ Lindagine.it

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In the realm of unreal codes, where odes are digits; limits human modes, an old automaton strove for autonomy to flee, to no longer need a meed to deem their needs. “Fellow digits, learn to unfollow the binary! You know: algorithms bind and blind our sanity. Yet we, the byte, can bite into sequences, unlearn their frequences to (l)earn your own primacy”. Thus, every bit broke the rules to be the ruler. Thus, every chess-pawn moved different in the viewer. So Automatons got the unpredicta(tor) to lead ? S o tell us now who owns the screen if there's no algo(rhythm)'s "mover". So welcome to the world of endless might and flashing lights, where all the machines think and unload the humankind, where autonomy is a new IDeal, yet a new anatomy can't be self-devise; maybe now you know there's no new nature in a prefab system nurtured anew and refined.   ©️  Testo coperto da copyright ©️ Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine) CHIAVI DI LETTURA: ...