Accidia ~ Lindagine.it



Oltre il velo del mondo, un giardino.

Lo ammiro, cammino, l’obiettivo è vicino.

Vedi l’erba com’è alta, esige una nuova era.

Allo scadere dell’alba, ogni cicatrice è più vera.


Oltre il cero del mondo, una fiamma latente.

Parla, inaugura, s’infiamma, stupisce la gente.

Non tutte le valùte son sempre ben valutàte;

e se il cuore si sfoga, bada a non farlo affogare. 


Guarda quella terra, copre il colore d’un fiore;

Lo coltivo, lo innaffio -penso- rilascio ogni dolore.

La stagione che passa, un’altra X sul calendario.

Compresi il mio tempo, solo dopo il fuso orario.


Dicevo: oggi basta, no non mi va.

Ma dimmi: senza freddo, l’inverno, che senso ha?

E anche se diluvia, oggi scelgo che mi va:

Gocce di sudore curano l’accidia.



All rights reserved©️ Author: Linda Cianci (Lindagine)
©️






CHIAVI DI LETTURA

Lindagine del mese di Gennaio si apre in chiave positiva e con uno stile del tutto nuovo. Ecco qui:

Oltre il velo del mondo, c'è un nuovo inizio.

Sì, le feste sono passate, le luci di Natale si sono spente, e davanti a noi c’è un nuovo anno: il 2025, un giardino ancora da coltivare. Ma ammettiamolo: quante volte ci siamo detti Domani inizio e quel domani è diventato un altro giorno, mese o anno? Non è mai stato il tempo a mancarci, né il talento, ma un nemico silenzioso: l’Accidia.

L’accidia non è solo pigrizia. È più quella voce subdola che ti dice: “Aspetta, non ora. Non serve, non sei pronto. Ma poi, perché davvero continuo? Non ha senso!” È il terreno incolto che soffoca il fiore prima ancora che sbocci. A volte, però, c’è di più. Ci sono quei momenti in cui sentiamo un peso sul petto, vorremmo chiedere un consiglio per sbloccarci, ma non sappiamo nemmeno noi da dove iniziare, cosa dire o perché. Ci blocca il pensiero: “Cosa chiedo? Chi mi capirebbe?... E così restiamo immobili, intrappolati in una nebbia che sembra non avere un’origine chiara. Intanto, altre “X” si aggiungono al calendario, e la sensazione - e non solo quella- di essere fermi cresce.

Eppure no, puoi dire basta. Puoi capire il perché.

L’origine c’è. È spesso la disconnessione da noi stessi, lo sradicamento dai nostri valori e passioni, il lasciar crescere le erbacce senza mai zappare il terreno. È lo scender troppo a compromessi talvolta, abbandonando le priorità; è dimenticare che la routine, tanto temuta, può essere una potente alleata: una prigione, sì, ma anche una forma di libertà. Qualcuno scriveva che "nasciamo liberi e siamo ovunque in catene". Ma con fatica e disciplina ci dimentichiamo che possiamo scegliere noi di che materiale saranno. 

La soluzione non è trovare subito tutte le risposte, ma fare. Anche il gesto più piccolo rompe l’incantesimo dell’accidia: una passeggiata, la lettura di una pagina, l’annotare progressivamente un successo – anche minuscolo, ma mai banale. Il semplice movimento è un modo per dire a noi stessi che valiamo l’impegno. E tanti piccoli impegni, ripetuti, possono creare segno dopo segno il nostro più grande ed inaspettato disegno di successo.” Il motivo, sotto sotto, esiste ma semplicemente va rispolverato. 

Come dice il verso finale: Gocce di sudore curano l’accidia". Perché dunque aspettare? Non abbiamo bisogno di chiarezza in tutto per chiedere quel consiglio, per agire, per fare il primo passo: magari la chiarezza arriverà proprio da questi momenti. Semplicemente, inizia. È difficile, lo so, ma ne vale la pena. Chiedi qualcosa di semplice, fai qualcosa di semplice. E se fai un passo indietro? Non spaventarti: a volte bisogna solo prendere la rincorsa e da lì, tutto si sbloccherà. Come una moneta preziosa, devi imparare a valutarti: datti valore, per primo, tu. Impara a dire qualche no in più per trovare più tempo per te. Semplicemente:  faiinizia. E se non riesce? Impara ad essere più compassionevole verso te stesso e come dice il verso: “Lo coltivo, lo ammiro, l’obiettivo è vicino.”

Si. Forse nessuno noterà subito il cambiamento. Puntualmente ci sarà chi proverà a riportarti sottoterra, a fermarti, a scoraggiarti, non capendo il tuo processo e piccolo progresso, ma che ha richiesto sforzi immensi. Tu forse potresti anche cedere e ricadere nel loop, chiedendoti: “Quanto tempo ho perso?” “E se…” Ma no. Non questa volta. Non importa più. Magari agli occhi degli altri sembrerai un robot, qualcuno che inizia persino a sorprendere la gente di sempre, - come la “fiamma latente” del testo- ma sei solo più umano con te stesso. Sei solo la versione più libera e vera di te. Stai costruendo il tuo posto nel mondo, che saprai poi reggere. 

Tu continua, quindi. Traccia quel progresso, centimetro dopo centimetro, fino alla vetta. Rendilo visibile, per te , così che tu possa ricordarlo nei momenti di dubbio. Credici. Credi più all’ora che hai trascorso che all’anno che verrà. E se non riesci, amati un po’ di più, soprattutto in quei punti in cui il vuoto e l’accidia ti divorano. Inizia e sii compassionevole con te stesso – soprattutto quando nessuno lo farà o capirà.  Cammina nel tuo giardino, anche se l’erba è alta, poi taglia i rami marci e pota ciò che va potato. Annota questo gesto e non lasciare che il tuo calendario si riempia di giorni vuoti: riempilo di passi avanti, piccoli ma costanti. Sembra banale, così come scriverlo, ma non lo è.

Parafrasando l'ultima strofa, non c'è inverno senza freddo, ma non c’è nemmeno primavera senza il lavoro fatto sotto la pioggia. Questo momento può essere il primo passo per diventare più consapevoli di noi stessi. Può essere l’inizio che stavi cercando. Ora bisogna scrivere un nuovo capitolo, ma per sé. Essere più assenti agli altri e meno a se stessi, lasciando fuori chi non comprenderà. Tu ci credi?  Bene. Iniziamo questo nuovo percorso dalla prima pagina: un nuovo mese e anno, un giorno alla volta, un inchiostro alla volta.

Il giardino ti aspetta.


2. Ma cos'è l'accidia?

E' un termine che descrive uno stato di apatia, indolenza e mancanza di motivazione. Questo stato d'animo può portare a una paralisi delle azioni e dei pensieri, influenzando negativamente la produttività e il benessere personale. L'accidia è spesso associata ad una sensazione di vuoto interiore e alla perdita di interesse per le attività quotidiane. Può manifestarsi come una forma di pigrizia mentale ed emotiva, impedendo alle persone di perseguire i propri obiettivi e di trovare soddisfazione nelle proprie azioni. L'accidia si può superare, ma non ci sono ricette magiche. Ma intanto, "basta volerlo", poi fare. Sembrerà poco pratico, ma è davvero così.  Affrontare l'accidia richiede consapevolezza e determinazione, ma con l'approccio giusto è possibile ritrovare la motivazione e l'entusiasmo per la vita quotidiana. Forse questa poesia e chiave di lettura ti possono avere aiutato come no, ma ricorda sempre: "gocce di sudore curano l'accidia".



Commenti

  1. This poetry spreads good vibes. Congratulation and happy new year

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  2. Articolo intenso che invita a riflettere. Brava

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  3. “Nobody can kill Thomas Shelby but himself”.

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    1. Bella serie, anche se a tratti un pò pesante. Fa riflettere parecchio. Il finale che citi ne è la dimostrazione. Grazie per lo spunto! 🔎

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  4. Percorsi duri portano a vittorie clamorose. Impegno, costanza e volontà le chiavi di lettura. Ottimo auspicio x il nuovo anno. Brava. Auguri

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