I Volti della Resistenza ~ Lindagine.it
città deserta, fila al “mercato”.
Per la fretta, manca la tua fetta,
ad ogni festa, un post comandato.
Volta la carta,
ma il potere ormai non ha più un volto.
Rifletti la carta,
credi che lo spirito rifletta ancora quell’inchiostro?
Ma sai che in fondo
tra un bagaglio di valori colmo di resistenza,
la leggerezza della coscienza critica è il colmo.
©️ Testo coperto da copyright ©️ Testo ad opera Linda Cianci Lindagine
CHIAVI DI LETTURA:
Come ben si evidenzia dalla prima quartina, il 25 aprile genera annualmente valanghe di “post comandati”, compresa anche questa Lindagine, che forse però non sono mai scontati.
L'essenza del brano è la necessità di una consapevolezza sul processo e concetto di liberazione che si festeggia oggi, ma senza alcune pretese.
Una consapevolezza che induca ad illuminare con riflettori differenti il giorno della liberazione politica e culturale dal fascismo. Non solo come una festività a scopo commemorativo, ma soprattutto come punto di partenza per un nuovo esame di coscienza: “Perché ricordare questa data? Perché è una festa da celebrare e da chi o cosa ci siamo liberati? Questo “chi” o “cosa” sono tutt’ora visibili o sono “normalità” ( i cd “poteri senza volto” di cui parlava Pasolini e citati banalmente dal brano). La libertà di oggi è libera o indotta? E come ed in che misura oggi siamo e/o saremmo più liberi rispetto al 1945?”.
Ebbene. Questa non può essere la sede per rispondere a tali interrogativi. In pieno stile Lindagine, si lascia sempre la possibilità di riflettere da sè, suggerendo qui solo degli imput. Magari però, nel auto-risponderci, ciascuno con il proprio spirito critico, in nome della libertà di espressione e di pensiero, sancita dalla “Carta”, spiegando il riferimento del brano, ex art 21 Cost., alcune risposte saranno di certo più immediate; altre forse meno. Che fare?
Non si può avere la pretesa di dare una soluzione, ma si può avere l’umiltà e la consapevolezza dei “corsi e ricorsi storici” e l’acutezza di comprendere che il raggiungimento di un obiettivo non è mai definitivo. (Neppure se, per riprendere le parole del brano, lo “spirito” è cristallizzato dall’"inchiostro” della “Carta”). Volente o nolente, l’obiettivo raggiunto ci imporrà quasi sempre un successivo o implicherà la capacità di saper mantenere il risultato, come uno sforzo di Sisifo.
Ecco, forse, trovato uno dei tanti compiti della Resistenza in questo aprile 2024.
Forse la Resistenza di oggi ci ricorda di “esistere” oltre che “resistere”. Ci ricorda di coltivare e mantenere il risultato. Ognuno per la sua parte, ognuno per quel che può, ognuno nel suo piccolo cantuccio di azioni e pensieri, perché come scriveva un famoso cantautore: “Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”.
Ecco che, oltre che mantenere saldi i principi del 1945, forse i tempi di oggi ci impongono anche una sfida ulteriore, una liberazione più profonda: quella della nostra consapevolezza e coscienza critica. Senza di esse non solo non si può raggiungere l’obiettivo successivo, ma crolla l’intero palazzo già costruito e si rischia di ritornare ai tempi del “sonno della ragione” pre 1945. Ecco parafrasato il verso:" Ma sai che in fondo tra un bagaglio di valori colmo di resistenza, la leggerezza della coscienza critica è il colmo".
È una strada già asfalta in parte, ma ancora tutta da percorrere. Ed è questa la resistenza che dobbiamo opporre oggi ai nuovi fascismi, ai poteri senza volto di cui già parlava Pasolini e semmai anche alla nostra tendenza di non "resistere" talvolta, che ci inducono a sostenere delle "libertà", tra cui produrre, consumare "file al mercato", discriminare [...], che forse non sono proprio tali.
Buon 25 aprile!
Interessante
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