Tutti per Uno, Uno per Tutti ~ Lindagine.it



Tra ámbiti ambíti, post e posticipi

un albatro all’alba in volo verso antiche capitali.

Lì, uno squalo ed un leone, tra sovranità e nazione 

agitan l’acque dell’agone pel dominio di terre e di mari.


"Giovin Albatro, che scruti tra la nebbia fitta?

Non sai che vincita e sconfitta son qui cicli ordinari?

Tra i fari io getto la rete, ma dei mari bramo la sete.

Bada che patti ed intese tra sovrani assoluti sono vani".


"Giovin Albatro, perché ti ostini tra la nebbia fitta?

Qui la calma non colma l’abisso dei miei mari.

Come chi brama la sete, io bramo la fame delle loro prede.

Sai che la guerra non ha destinazioni e il suo destino è errar tra azioni rivali?".

 

Ma l’albatro in volo, con un monito, squarcia ora la foschia:

"Nessun asso nella manica assicura in eterno un regno dell'assoluto.

Ceder parte dello scettro è il tributo per un potere duraturo

e sapete già che "ogni potere si espande solo se si è contenuto".


©️Testo coperto da copyright ©️Testo ad opera di  Linda Cianci (Lindagine)



CHIAVI DI LETTURA:

Lindagine di questo mese di Marzo ritorna con una breve disamina, a mò di racconto, sul sempiterno tema del Potere, ora attenzionato, specificatamente, non più in chiave sociologica ma giuridica, analizzando il concetto di sovranità (assoluta) esterna dello Stato-Nazione. Il racconto avrebbe dovuto anche prevedere la "personificazione" e differenza con il concetto di Sovranità Interna dello Stato, giungendo ad un'ulteriore analisi, ma si è preferito dividere Lindagine per un iter più dettagliato in seguito.

I protagonisti della storia sono non a caso tre: l'albatro, uno squalo ed un leone.

Il Leone e lo Squalo rappresentano i due Stati Sovrani: Il regno di Terra e il regno del Mare. Entrambi nutrono la pretesa, come ben esplicita il principio "superiorem non recognoscens", di non riconoscere limiti al proprio potere nei confronti di altre entità "superiori", non rendendosi conto però di aver bisogno l'uno dell'altro, dati i loro interessi incrociati, come ben riporta il verso "Come chi brama la sete, io bramo la fame delle loro prede. Vien infatti a contrapporsi la ricchezza posseduta, per antonomasia, dal regno di Mare e di Terra, rispettivamente la sete e la fame.

Ciò riporta, sul piano internazionale, all'originario scenario che domina lo stato di natura: il "bellum omnium contra omnes". La guerra di tutti contro tutti, tuttavia, caratteristica dell’Epoca Feudale, suggerisce con il suo periodo storico, come molti studiosi hanno lungo il corso dei secoli sostenuto, la necessità di un "foedus", cioè di un ulteriore patto a livello internazionale che sfocia concretamente in ciò che sono e sono state, etimologicamente non a caso, le cd Federazioni e Confederazioni, come gli Gli Stati Uniti d'America nel primo caso; L'Unione Europea, nel secondo. La differenza tra le due è che nelle confederazioni è assente la presenza di un potere politico centralizzato. Per l'Europa è difatti un tema aperto, che garantirebbe alcune innovazioni, tra le più sostenute si pensa alla possibilità di una cittadinanza europea.

L'Albatro rappresenta, di contro, la necessità di un soggetto terzo. A  differenza di come vien da sempre rappresentato dalla tradizione, questa volta non è il "sommo goffo che non riesce a camminare tra gli uomini e deriso" di Baudelaire, ma, riuscendo ora a comunicare chiaramente, diventa lui stesso figura di monito per evidenziare come nella guerra tra stati, l'isolamento entro i propri confini, non a caso uno dei punti deboli del potere secondo Lindagine "L'ora più buia", danneggia in fondo ambedue i contendenti, talvolta conducendoli ad una vera e propria vittoria di Pirro. L'albatro fa intendere come prendere in considerazione la strada del "Ceder parte dello scettro è il tributo per un potere duraturo" possa non tanto essere una soluzione, non se ne cerca nè vi è pretesa, ma una strada che forse, almeno in poesia, val la pena d'esser indagata. L'albatro inoltre vuol metaforizzare la figura di un illustre studioso, il quale riflettendo ( detto qui impropriamente) proprio sull'idea di foedus  [...] individuava due ostacoli bisognosi di un bilancio: il principio di sovranità assoluta e quello dello Stato-Nazione. 

Si lasciano inoltre dei versi non trascritti ne Lindagine ufficiale per questioni metriche e musicali:         "E se nella guerra tra rivali la scacchiera è comune, nessuno rimane immune all'aiuto degli alleati"


RINVII:

"Ogni potere si espande solo se si è contenuto" : verso conclusivo de Lindagine di Maggio 2023: "ALL-IN". (clicca sul titolo per leggerla)



 

Commenti

  1. Sempre molto interessanti le tue riflessioni, dentro e fuori i versi poetici.
    Io avrei intitolato "L'albatro della contesa" 🤣😁
    👏👏👏

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  2. Eccellente come ogni volta

    RispondiElimina

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