Penna Capitale ~ Lindagine.it
Al barlume di un lume, tra le note della notte
un giudice di corte dalla sua coorte fa ritorno.
Tra echi di stormo, tonfi di gavel in piombo,
tribù in tribunali improvvisati affollano un lago del corso.
Ma il giudice accorto, quasi a corto d’olio,
cerca di tagliar corto, devia dalla via del fiume.
Ma il lume lo riconduce al “lago” del corso;
devia invano dalla via del borgo, ora delle dune.
“Signor Giudice, non sa che a raggirar il fato si perde solo fiato?
A scena muta, muta scena mai lo scenario.
Può solo imbrattare “d’olio” quel foglio di acqua.
Non sa che su “lago della bilancia” naviga solo “l’arca del giudicato”?”.
“Oh Lume, se le folle si pèrdono, io le perdòno,
ma anch’io son uomo come loro e ho bisogno di luce.
In balia del giudizio scambio da un po’ casa per causa,
Ti chiedo solo una pausa, mirar quell’aula a porte chiuse”.
Ma il lume non sentì scuse, adesso è buio pesto.
Sai che non esiste scelta per chi è prescelto?
Così il giudice scrisse di getto una “sentenza di rigetto” per ogni tribunale.
Così il lume sentì scuse, adesso è luce di un vascello pronto per salpare,
Sai che avere ragioni non fa sentir ragione?
Ed ogni assoluzione o condanna si contro-bilancia con la sua penna capitale.
©️ Testo coperto da copyright ©️ Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine)
CHIAVI DI LETTURA:
"Penna capitale" inaugura, dopo la breve pausa estiva, la ripresa de Lindagine mensile, seppur si anticipa che quasi certamente verrà modificata significativamente la cadenza di pubblicazione.
L'intero testo ruota attorno a due figure emblematiche ed enigmatiche: la "penna capitale" - che quasi sembra evocare il contro-peso sul piatto della bilancia delle pene di condanna.[...]- e il "lume" del giudice - che rimembra l'immagine del "lume della ragione" e pone il protagonista innanzi ad un bivio esistenziale di scelta: illuminare per sé o per gli altri con il poco olio rimasto dalla riserva [...]. Si rivela tuttavia una scelta obbligata. [...]. Qui la concezione di fondo è analoga a quella de "L'ora piu buia" e "Alta Tensione" in cui si sostiene la radicale essenza umana del potere. Come il potere così il giudizio.
Nonostante siano molteplici gli approfondimenti, si dà volutamente solo un cenno agli elementi costitutivi della scena, lasciando la restante Lindagine a libera interpretazione del lettore o lettrice, specialmente in quanto tali tematiche sono già egregiamente trattate da illustri contemporanei e non e il tema clou de Lindagine resta comunque il Potere.
Qui di seguito, un piccolo passo "Lindagizzato" tra i tanti che hanno contribuito alla stesura di "Penna Capitale":
"Ma io voglio qui tener la bilancia sul mare agitato e chiedere: "Su quale ponte il presente va verso l'avvenire? Per quale forza il sublime è costretto a chinarsi verso ciò che è più basso? E chi comanda alla cosa sublime di crescere ancora più alta?" Adesso la bilancia è in bilico perfetto e immobile: io vi ho gettato sopra queste tre pesanti domande, l'altro piatto porta tre pesanti risposte".
Bello mi piace 👋🏼
RispondiEliminaComplimenti. Molto bello!
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