Fai-Da-Te ~ Lindagine.it
A ritmo di un sol, oltre il sol di levante,
un fante trionfante riprende la sua corsa.
Verso la costa, ostan delle montagne,
per valicarle, sosta, s’appella alla folla:
“Alt o alture? Fine o confine?
Quale rotta seguire se la bussola è rotta?
Cerco la mia torcia, per chi torchia il mio ire!
Ma non vi chiedo contenuti, ora parlatemi di forma!”.
“Oh, giovin Fante: perché cerchi tra la cerchia?
Abbandona il tuo cerchio, nessuno qui ti darà risposta.
Non sai che ogni vetta fa bramar vendetta?
Ed il metodo è solo una meta ben posta”.
Così il fante congeda la folla, ritorna su in cima.
Se non c’è mai stata guida, ogni merito è fai da te.
Sai che ogni posizione esige auto-imposizione?
Ogni potere è un come, generato da un perché.
©️Testo coperto da copyright ©️Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine)
CHIAVI DI LETTURA:
- Premessa:
Lindagine odierna, dal titolo "Fai Da Tè", è insolitamente frutto di un lavoro rapsodico, che trova, nel componimento del mese di Luglio, la sua definitiva rifinitura e stesura (quasi "Tra Inconscio e Razionalità").
Nella fattispecie, si persegue e continua ad indagare il tema dell'Esercizio del Potere, iniziando adesso a scomporlo nel suo primo elemento “umano-costitutivo”: il metodo. Si andrà per punti molto sommari, data la scrittura di getto di tale chiave di lettura.
Si evidenzia il termine "umano-costitutivo", in quanto si ritiene siano, anche per la parte dinamica del Potere, due le componenti costituenti del suo Esercizio : una, per l'appunto, umana […]; l'altra tecnica (nel senso improprio di giuridica) […]. Non si elencheranno nello specifico gli elementi in tale Lindagine, ma è bene già evidenziare come, a differenza della parte “statica” del Potere, nella dinamica si aggiunge, in quanto necessario [...], il cd. elemento artificiale […].
Si è scelto il termine "tecnica" in quanto si ritiene che anche le leggi, ad esempio, non siano altro che un’appendice/ manifestazione ulteriore di questa prima categoria di elementi […]. (Facendo un parallelismo forse assai improprio, sarebbe come se parlassimo degli arti in merito al cd. "homo technologicus").
Ma analizziamo adesso il testo, per comprendere, pur sempre in pillole e in linee molto generali, questo cd. primo elemento umano-costitutivo: il metodo. Da declinarsi, a sua volta, in due sub-accezioni: limite ed organizzazione. (accezioni che possono sovrapporsi tra loro “per certi versi”, ma in questa chiave di letture analizzate siolo "formalmente" [...]) .
2. Il metodo: Limite & Organizzazione
Se ne Lindagine di maggio, introduttiva al tema, la massima era costituita dal verso "Ogni potere si espande, solo se si è contenuto"; adesso, nel mese di luglio, si riprende tale massima (che costituirà il filo conduttore della parte Dinamica), ma declinandola con versi differenti, mediante metafore ed immagini, che permettono di iniziare a scomporre, quasi come un orologio, il tema.
Il testo può essere scomposto, grazie a tali metafore, in tre macro sezioni in cui si individuano con i versi:
- “Alt o alture? Fine o confine?” -“Sai che ogni posizione esige auto-imposizione?” il tema del Limite […]
- “Cerco la mia torcia, per chi torchia il mio ire. Ma non vi chiedo più contenuti, ora parlatemi di forma”. -“Ed il metodo è solo una meta ben posta”. Il tema dell’ Organizzazione […]
- “Ogni potere è un come, generato da un perché.” Tale verso racchiude il concetto di metodo in relazione al potere, unificando le due sub-accezioni. Il “come” va inteso come una matrioska concettuale, che evoca in sé tutte le metafore precedenti dall’ “auto-imposizione” alla cd. “meta ben posta”, cioè dal limite all'organizzazione. […].
Non si amplieranno purtroppo, punto per punto, per le ragioni cui sopra, i temi appena delineati, seppur i riferimenti e parallelismi da fare siano molteplici. Si rimarrà, per citare il testo, ad uno strato meramante "formale" e non anche "contenutistico". Del resto, il ‘metodo” de Lindagine qui è dar sempre più importanza al testo in poesia che alla chiave di lettura, lasciando libera l’interpretazione letterale al Lettore o Lettrice, in nome dell’esercizio, questa volta, del pensiero critico.
3. Conclusioni: tra una “meta ben posta” ed una “torcia tra la via”.
In questa Lindagine, forse assai incompleta e criptica, dunque, si è voluto introdurre l'elemento"umano-costitutivo" del metodo solo per “forma” e non anche di “contenuto”, rispettando la trattazione di tale concetto anche e soprattutto stilisticamente, nella chiave di lettura, e lasciando l'aspetto "contenutistico" ad un'ulteriore Lindagine […].
Qui, ciò che più preme rilevare, traendo dunque le prime conclusioni, è notare come la costante necessità di porsi e porre una “fine” o “alt” e dare a questo limite un’organizzazione “ben posta”, costituisca “umanamente” prima, “tecnicamente” dopo ( ma si vedrà in che termini con Lindagini successive dopo una breve pausa estiva come lo scorso anno) quella possibilità stabile e duratura di creare un sano “confine” o “altura” necessario per mantenere nel tempo il potere stesso, e prevenire eventuali abusi di potere. […]. Se ci si pensa, è banalmente la necessità che quotidianamente l'umanità manifesta, per tendere ad un equilibrio, in semplici gesti quali: asfaltare una strada, arginare un fiume, “chiudere la porta di casa”, costruire una diga, una muraglia per difendersi dagli attacchi nemici o fare una lista di priorità dei propri impegni. Semplicemente, "imparare" a limitare e organizzare, o meglio, limitare ed organizzare il limite. [...]
Da un punto di vista prettamente “umano- psicologico”, anche se si sfocerebbe in un'ulteriore tematica non di poco conto, potrebbe forse qui esser degno di nota, più che altro per curiosità, la teoria del “paradosso della scelta” dello psicologo Barry Schwarts, la cui analisi parte da quello che è stato definito il “dogma ufficiale” di tutte le società occidentali industrializzate: massimizzare la libertà individuale= massimizzare il benessere. Secondo lo studioso, tale dogma non sempre corrisponde a verità, tanto che ne evidenzia almeno due aspetti negativi: Invece di produrre libertà, produce paralisi. Anche qualora si riesca a superare la paralisi, la scelta effettuata produrrà un minor grado di soddisfazione e terrà latente la capacità di sviluppare pensiero critico e responsabilità nella scelta. Dunque, anche qui si conviene come sia necessario "imparare" a limitare e organizzare, o meglio, limitare ed organizzare il limite. [...].
E dunque? Perchè proprio il metodo ? Perché la necessità di limitarsi ed “organizzarsi”? Perché e Come tutto ciò sarebbe "legittimo"? […] Sono domande a cui adesso Lindagine non può dare risposta "contenutisticamente", come si è ripetutamente scritto, anche per mancanza di alcuni argomenti trattati, ma solo "formalmente", avendo qui semplicemente "impostato metodicamente il concetto di metodo", in linea molto sommaria, lasciando il contenuto e il prosieguo di tale tematica a Lindagini successive. Tuttavia, per premiare la pazienza per aver letto una così criptica Chiave di lettura, si anticipa che uno dei tanti obiettivi, se non forse il principale, è far comprendere e far ragionare, umanamente prima, tecnicamente dopo, insieme, ciascuno in base alla propria esperienza e "leggendo il proprio cuore umano“, facendo arrivare ad un consenso spontaneo ed unanime, grazie alla ragione, che "Ogni potere si espande, solo se si è contenuto". [...].
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