L’abito che fece il monaco ~ Lindagine.it
Ai margini di argini di un fiume in piena, pastori a schiera si abbeverano all’alba. Nell’ora più tarda contano il bestiame, le ore in base alla fame, finché un giorno una fiamma: “Badate al rovo rovente in cui mi ritrovo, da qui uno stormo al plenilunio spiccherà il volo. E non lascerà traccia del rogo, sarà amnesia e siccità in ogni luogo”. Giunse l’oblio, il fiume mutò in fango; mutò il lignaggio , fu nuovo “linguaggio”. Così anche il giorno più infausto divenne fasto. Sai che ogni abitudine impone un “abito nuovo?”. Così il fango fu chiamato acqua, l’acqua fango; un pastore esiliato per vanto ed omaggio di antiche provviste. Ma sai che il passato va narrato con passo felpato? Così, "forzato" e inadatto, il pastore bevve il fango, dimenticando anche lui il mondo in cui visse. ©️ Testo coperto da copyright ©️ Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine) Chiavi di Lettura: Lindagine di questo mese si limiterà a dare due telegrafici, possi...