A Largo di un’Idea ~ Lindagine.it

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Lungo la riva, vento Largo

Un’onda muta, muta in tempesta

Un amo mira, tira un sasso 

nel rigettarlo, un canto li arresta.


Sai che da ogni dove nasce un dovere?

Sai che ogni tempo esige nuovo spazio?

E forse adesso è il momento di navigar più a largo.


L’amo gli diede retta, ma si fermò un attimo

tra la marea che muta idea ad ogni passo;

ora fiumi di rime sfociano a delta 

e di fretta rigettano quel masso.


Ora oltre l’orizzonte, si apre un varco

L’amo getta l’esca a ripescar la luna.

Sai che meglio vede chi attende la quiete 

come chi rema e non teme il mare se scorge poi un’altura.


© Testo coperto da copyright © Testo ad opera di Linda Cianci




CHIAVI DI LETTURA


  1. Lindagine prende spunto, questo mese, dal MONDO MARINO. Il testo è infatti colmo di riferimenti e giochi di parole in tal senso. Una curiosità a riguardo: 
  1. •Il Vento “Largo”, che si contrappone al “Lungo” della costa, è un fenomeno che indica il vento che soffia di lato all'imbarcazione. (a poppa) Tale espressione è arcaica, nel linguaggio recente vien utilizzato il termine “lasco”.                            


  2.  ANAGRAMMI E GIOCHI DI PAROLE                                Continuano gli ormai abituali giochi di parole, evidenziati in grassetto nel testo. Dalle assonanze agli anagrammi […], come “rema” e “mare”.



  3.  STALLO POETICO?

L’amo e il sasso sono la personificazione dell’iter di composizione poetica. L’amo rappresenta la ricerca di parole nuove per dar certezza d’inchiostro e colore alla confusione delle idee; il sasso, il dubbio e lo stallo poetico.

Eppure nel “rigettare il sasso, un canto li arresta”, cioè una voce fa da monito a questo voler subito ripudiare tale situazione, difatti  dimostrerà con la stesura delle strofe successive, che il blocco stesso può essere fonte d’ispirazione, seppur non sia sufficiente ed è la spia che bisogna “navigar più a largo”, formarsi maggiormente e ampliare i propri orizzonti e “crear un varco […] a ripescar la luna”.

Semplicemente, come si sosteneva nel brano “Il Troppo, non la tecnica”, Lindagine è la seguente: qualsiasi espressione artistica (e non) va banalmente sempre coltivata e migliorata, aggiungendo nuove conoscenze. È quasi uno sforzo di Sisifo, ma che paradossalmente necessita di costanti soste, dunque anche di “mirar e tirar un sasso”, nella misura in cui ciò giova a comprendere come dover riempire “quei fiumi di rime”[…]. 

Ciò in quanto, inevitabilmente, comporre e creare “svuota l’anima” affinché si comunichi e si materializzi il pensiero […], ma essa “necessiterà sempre con il tempo di nuovo spazio”, cioè di nuova formazione per non stagnare e avanzare lungo il sentiero, anche contro talento. Ecco che “sai che da ogni dove, nasce un dovere”. 

I riferimenti, tuttavia, sarebbero molteplici, anche ben oltre tale tematica, ma, come è ormai noto, questa vuol essere solo una chiave di interpretazione e non un’imposizione di lettura. Il resto del testo, dunque, si lascia sempre alla libera interpretazione del Lettore/Lettrice, con l’intento di stimolare sempre più un viaggio  “a largo di un’idea”, cioè di indagare criticamente e formarsi “Sisifamente”, semmai così possa dirsi, comprendendo tuttavia che non è un male arrestarsi per un po’ per “navigar un po’ più a largo”, più “a largo di un’idea”.








Commenti

  1. "Sai che ogni tempo esige nuovo spazio"
    e ogni spazio aspetta un tempo su misura,
    nel continuum di pensieri frammentati,
    mescolati, spremuti e filtrati
    il succo è sapere "dove" e "quando" siamo la risposta alla nostra puntuale domanda.
    Perché non basta aprire la finestra, cambiarci d'abito, recitare un mantra, vederci diversi allo specchio o negli occhi altrui, non può bastare mischiare le carte delle nostre certezze per sorprenderci capolgendole una ad una. Bisogna "navigar più a largo", battere nuove idee che creino strade lì dove nessuno si concede il tempo d'immaginarle. Gettare lo sguardo per pescare nuovi orizzonti: ci vuole pazienza, perseveranza e molta lenza.
    Cosa vuoi che esca se amo sì però poi chi, vattelapesca?!?
    Acque chete che nascondono trappole di rete, meglio affrontare le tempeste, oltre le nuvole, al di là delle onde, le facili risposte non si trovano dietro scomode domande. Ritagliatevi del tempo o non avrete spazio
    perché restarne a corto è il nostro dazio.
    Per cui ci si vede, magari prima del letargo
    Ma in acque diverse, ovviamente più a largo.

    😊👏👏👏

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