Libertà Fuori Fuoco ~ Lindagine.it
Notorietà è dovere: 𝐄𝐆𝐎 e catene d’oro?
Fili tessono la rete del potere in corone d’alloro.
L’inganno del mestiere è il mestiere dell’uomo?
Troppo traffico al raccordo, cambiamo luogo.
Libertà è dovere: 𝐀𝐋𝐓𝐄𝐑 𝐄𝐆𝐎 e inchiostro?
flussi d’esame di coscienza rompono l’argine,
ma l’indagine ora è fiume bloccato dal Dosso.
Ma Tu ora che “cerchi”,
se la vita è sempre una ruota, un “cerchio” imperfetto?
Ma sai non si nasce liberi, si impara ad esserlo.
[…]
Testo coperto da Copyright ©️ Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine)
SCHEMA METRICO : 4-3-2-1-infinito:
- Lo schema metrico rappresenta metaforicamente un climax discendente che più che a dissolversi, vuol tendere ad infinito, come del resto infinita è la strada per imparare la libertà. Ecco che le ultime parole possibili non possono che essere: “Non si nasce liberi, ma si impara ad esserlo”. […]
- Si riprende l’esperimento metrico proposto, ante tempore, nel marzo 2021 con Lindagine de “Il ticchettio dell’anima”.
CHIAVI DI LETTURA:
1. Come un ramo secco tenderà a spezzarsi, così l’essere umano -rigido e ligio ad un modus - perderà il suo io”
2. “Non si nasce liberi, si impara ad esserlo” :
La libertà non esiste naturalmente, in maniera immanente, semmai esiste una potenziale tendenza alla libertà. Cosa ben diversa. Tendenza che, tuttavia, non potrà mai realizzarsi totalmente e assolutisticamente, rischio la sua alterazione in prigionia, se ci si impregnasse troppo di essa. Banale si, ma non troppo. E ne è la dimostrazione la vita quotidiana, qui personificata dall’ego e alter ego, la cui interpretazione si rimanda direttamente al testo in metrica.
Una breve digressione a parte, però, da aggiungere a riguardo, merita di esser riportata. Spesso, ci si ritrova a bilanciare questi due termini e il loro significato intrinseco ,forse limitando l’analisi a degli stereotipi: L’ego- se si tendesse ad enfatizzarlo, infatti- si penserebbe sempre come qualcosa di negativo; l’alter ego- se si facesse lo stesso, invece- si penserebbe come positivo, giustificandone le azioni, considerandole le uniche più plausibili vie d’uscita. Eppure forse non è proprio così. Anche “la cosa peggiore ha due buoni rovesci” […] Ma sarebbe tuttavia un tema a parte.
Ritornando al dunque, non si nasce liberi, no, ma si specifichi che non si nasce liberi intendendo la condizione materiale del termine, difatti la tendenza alla ricerca della libertà presuppone che sia in ciascuno innata, ma ciò non vuol dire esserlo in maniera immanente. È cosa ben diversa.
L’essere umano non potrebbe mai creare o tendere a qualcosa che già non esista innatamente dentro di sè. Ma per ironia della sorte se l’innato è infinito e ciò che crea l’umano è per natura immanente e finito, l’esito non potrà che essere che si può “creare” tutto, ma “realizzare” in parte, solo quelle porzioni finite, entro cui la libertà non potrà mai rientrare. Ecco che tale libertà non può che essere una tendenza a, e anche qualora la si rendesse immanente con la personificazione del rispetto dell’altro -come ostacolo per renderla finita- non sarebbe destinata a durare, ma a degenerare, come l’ego e alter ego del brano. C'è ancora una volta da "imparare" a bilanciare, costantemente, per riconoscere e trattenere questa tendenza a. Quella descritta adesso, infatti, è la libertà che dovrebbe essere, ma non la libertà che è.
Ma ora forse è bene fermarsi un po’, si è detto troppo, magari anche a sproposito:
“Troppo traffico al raccordo, cambiamo luogo”.
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