The high-tec race: corpo&voce-schermo&covid19 (parte3)
La maschera non è la persona, è l'uomo.
La maschera non è l’uomo, è la voce.
Linguaggio mattone, ma il suono è l’edificio:
Se non animi le parole, a che serve l’artificio?
Dai maschera ai pensieri, sennò che rimane?
Dai materia ai desideri,sennò che sogni a fare?
Ma non è il linguaggio, è l’aedo a palazzo
che musica un arazzo dando voce all’immortale.
È un simbolo e non puoi farne altrimenti,
ma un simbolo è un caleidoscopio se ci pensi.
Muta tra i concetti, noi ci esprimiamo a gesti
ma ora dalla caverna impara un linguaggio.
Ma non è sufficiente, devi animarlo: miraggio.
Se non sai leggerli, a che serve scrivere testi?
Prendi in prestito concetti, troppo di te in questi argomenti:
La maschera è parola, ma non linguaggio.
Voce: la maschera dell’anima, la lancetta del ticchettio.
“Sai dirci come?” Ma ID apparenti frantumano l’arte,
se il copione manca di un attore che dia voce alla parte, al proprio io.
Testo coperto da Copyright ©️ Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine)
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