Da Nemo a Nome : uno strano anagramma (salva il tuo nome)
Psicologia da bar
versa liquore monocolore.
Versi clone da qualche bazar
ostinano il confronto dell'evoluzione.
In sosta sull'autostrada del sole,
in retrovisore canta il futuro anteriore:
"Ma che bella questa generazione,
dici suona male? ma rimane pur sempre canzone”.
Tu quindi salva la tua voce,
il mondo è una bella storia che cambia intonazione,
ma pause e silenzi son note per un compositore,
e decidi tu il tempo in battuta, scrivi tu il tuo copione.
E se tal visione è utopia, il "boom" è opinione,
come Roma che è codice, Atene costituzione.
Se la trama è la stessa, novello parole:
scrivi tu la tua storia, ma prima salva il tuo nome.
Perché l’inchiostro altera gli eventi, la narrazione:
Nemo è l’anagramma di ogni singolo nome.
Ma la voce è unica seppur muti tra le persone:
puoi scordare chi sei, ma ora accorda il tuo nome.
E se stona l’orchestra, rimani tu il compositore.
La sfida è restare in bilico tra le parole
ché capita a volte ci si ascolti, ma tra quei volti,
ancora non ti riconosci nella tua voce.
Ma contro ogni previsione, ora dominiamo l’alterazione.
Noi “nemo” se in muto, ma ora distinguiamo il rumore.
Prima singolarità, ora reciprocità, ora correzione:
hai salvato il tuo nome, hai salvato il tuo nome.
Testo coperto da Copyright ©️ Testo ad opera di Linda Cianci (Lindagine)
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